mercoledì 19 gennaio 2022

Speciale rubrica Sudamerica - 3- La vendetta degli Usa

 


SPECIALE RUBRICA SUDAMERICA

LA VENDETTA DEGLI USA




Durante la seconda guerra mondiale, e precisamente nel 1941, gli Stati Uniti compresero l'esigenza di proteggere lo stretto di Panama e pensarono di creare un triangolo come scudo, con basi militari in Nicaragua, in Ecuador vicino a Guyaquil e nelle Galapagos.

Pertanto chiesero e ottennero l'isola di Baltra dall'Ecuador.

Come loro costume e vanto, gli Stati Uniti fecero le cose in grande: inviarono a Baltra 6000 soldati americani e costruirono una vera e propria città in un baleno con infrastrutture, cinema, teatri, scuole, locali, ecc.
Per rendere l'idea di quanto fatto dagli Stati Uniti, basti pensare che costruirono in pochissimo tempo ben 6000 km di strade asfaltate e l'intero Ecuador (Paese a quei tempi molto arretrato) poteva contare solamente su 2000 km di strade e neanche tutte asfaltate.

Finita la guerra, gli americani, accortisi del potenziale delle isole Galapagos, chiesero al governo dell'Ecuador di poterle prendere in affitto per 99 anni.
Con grande intelligenza e lungimiranza, il governo rifiutó l'ingente somma offerta e declinò l'offerta, invitando gli Stati Uniti a richiamare i soldati che stazionavano nell'isola di Baltra.
E qui successe qualcosa che, per quanto mi sforzi, non riesco a comprendere.
L'uomo si è sempre macchiato di crimini o atti crudeli e malvagi, ma quasi sempre chi li ha commessi lo ha fatto per un proprio tornaconto, cosa che non rende l'evento meno grave, ma l'intento si.

In questo caso invece gli Stati Uniti, senza alcun vantaggio ottenibile, senza alcun senso, solo per ripicca, ordinarono ai militari di distruggere tutta la città, buttando in mare tutti i mobili, le auto e quanto sarebbe potuto servire agli abitanti delle Galapagos.
Una città che avrebbe potuto essere per le Galapagos e i suoi abitanti, molto molto poveri, una grandissima ricchezza e una possibilità di crescita e di benessere, era stata distrutta in un attimo solo per ripicca, senza alcun vantaggio diretto per gli Stati Uniti, la più grande potenza a livello mondiale.
Senza sottovalutare poi il danno ambientale per tutto quanto venne buttato in mare.

Forse aveva ragione Socrate:
"Dai potenti vengono gli uomini più malvagi".

lunedì 20 dicembre 2021

Speciale Rubrica SudAmerica 2 - La maledizione dell'Isola Floreana - Caso irrisolto

La leggenda racconta che le tartarughe giganti delle Galapagos siano in grado di capire le intenzioni di chi visita l’arcipelago. Chi arriva alle Galapagos con cattive intenzioni sarà infatti condannato per sempre.





La storia realmente accaduta che sto per raccontarvi pare confermare questa maledizione.


Negli anni ’30 le Isole Galapagos erano in gran parte disabitate e ben lontane dall’attrazione turistica in cui si sono trasformate oggi.

Animati dalla ricerca della solitudine il medico tedesco Friedrich Ritter e la sua amante, Dore Strauch, trovarono nell’Isla Floreana il luogo perfetto in cui trasferirsi per vivere insieme

Nonostante le iniziali difficoltà, date dal clima arido e dalla scarsa vegetazione che caratterizzavano l'isola, riuscirono ad adattarsi costruendo una casa utilizzando i pochi materiali naturali che l'isola offriva.

La famiglia Wittmer prese spunto dall'esempio dei due amanti e decise di raggiungerli. 

È proprio da questa coppia che nel 1930 nacque il primo abitante nativo delle Galapagos, figlio dei due tedeschi. 

Ma nel 1934 la quiete dell'isola venne turbata dall'arrivo della Baronessa Eloise Wehrborn de Wagner-Bosquet accompagnata da due uomini: Robert Philippson e Rudolf Lorenz.





In quei tempi soprattutto in Ecuador, paese arretrato e molto cattolico, una donna così emancipata, potente e che soprattutto teneva "i piedi in due staffe" non veniva vista di buon occhio.

Tanto più che la baronessa era anche molto subdola e prepotente e trattava l'isola come se fosse di sua proprietà,   sfruttando tutte le risorse e facendosi odiare dagli altri abitanti dell'isola.

Le tensioni sull’isola aumentarono così come aumentarono anche all’interno dei trio di amanti.

La baronessa aveva infatti cominciato a favorire Philippson a Lorenz, che si racconta venisse maltrattato e picchiato dal secondo uomo.

In questo quadro di grandi tensioni e odio, Il 27 marzo 1934 l’isola Floreana divenne luogo di un mistero mai risolto.

La baronessa ed il suo amante Philippson scomparvero.

I Wittmer e Lorenz affermarono che i due si erano imbarcati su una nave chiedendo loro di custodire i beni fino al loro ritorno. Tuttavia Dora Strauch e Friedrich Ritter raccontarono che in quei giorni non si era avvistata nessuna nave di passaggio e che si era sentito un urlo atroce.

La coppia ovviamente non tornò più sull’isola e di loro non se ne seppe più niente.

Ma l'incredibile storia non finisce qui.

Poco tempo dopo Lorenz cercó di abbandonare l'isola per tornare in Germania, ma l'imbarcazione fu trovata assieme al suo cadavere arenata sull'isola di Marchena.

In seguito anche il vegetariano Dott.Ritter morì di avvelenamento da cibo dopo aver mangiato un pollo. 

Il mistero non fu mai risolto e gli unici che ancora possono sapere qualcosa sono gli eredi dei Wittmer che possiedono un albergo sull'isola, Hotel Wittmer lodge, che potete prenotare anche su Tripadvisor.

Furono spesso intervistati in merito agli eventi accaduti in quel lontano 1934 e nel 2013 venne addirittura realizzato un documentario ,"The Galapagos Affair: Satan Came to Eden" con Cate Blanchett, al quale rimando per approfondimenti.



mercoledì 24 novembre 2021

Speciale rubrica Sudamerica - 1- Julio Toaquiza. Tigua

 



SPECIALE RUBRICA SUDAMERICA

SPECIAL COLUMN SOUTHAMERICA




JULIO TOAQUIZA 

TIGUA

In attesa della riapertura delle mete sudamericane (ad oggi possibili solo Cile e Uruguay) vi racconteremo con cadenza minima ogni due settimane un luogo, una storia, un volto del Sudamerica per farvi capire cosa ci ha fatto innamorare di quel continente.
La storia di oggi è ambientata in Ecuador. Non è una storia normale; certo il mondo è pieno di storie di questo genere, ma penso che ognuna di queste valga la pena di essere raccontata.
Dicevamo. Ecuador, Paese turisticamente sottovalutato, sebbene affascinante naturalisticamente e ricco di possibilità ed avventure, ma ancora poco noto.
La storia che sto per raccontarvi va inquadrata in uno dei paesi più poveri del Sudamerica, un paese in cui la crescita rispetto al resto del mondo è avvenuta con grande ritardo.
Non è il momento nè il luogo per parlare della storia dell'Ecuador, ma forse qualche esempio potrebbe aiutarvi per inquadrare il Paese nelle epoche e nel mondo.
Il primo treno in Ecuador si è avuto nel 1908, un secolo dopo rispetto ai paesi più sviluppati, e solo dal 1908 si può dire che sia iniziata anche in Ecuador la rivoluzione industriale con i suoi importanti cambiamenti.
Nonostante questo fino al 1930 la più grande esportazione ecuadoregna (più grande è un eufemismo visto che ricopriva quasi il 95 percento di tutte le esportazioni) è stata quella dei cappelli di Panama, cappelli peraltro realizzati a mano e trasportati per lo più dalla costa alla città di Cuenca attraversando le montagne a cavallo o a piedi (da Guyaquil a Cuenca ci voleva circa una settimana, se si riusciva a sopravvivere).
Solo dal 1940 poi hanno iniziato a diffondersi le costruzioni in cemento.
In questo quadro va ricondotta la nostra storia, la storia di Julio Toaquiza, nato nel 1946 a Huana Turupata, vicino a Tigua. Venduto ad un signore di città da un suo parente (si, avete capito bene) quando aveva solo quattro anni, riuscito a fuggire grazie all'intervento di uno dei suoi fratelli che era riuscito a trovarlo casualmente, era comunque stato costretto a lavorare fin dall'età di 5 anni nei campi per sopravvivere.
Ma come nei più grandi miti americani del self made man qualcosa gli ha cambiato la vita e poi l'ha cambiata a un paese intero.
Durante gli anni '70 il giovane indigeno, come i suoi compaesani (di Tigua) amava suonare il tamburo e per passione e diletto lo abbelliva colorando e dipingendone le pelli.
Una pittrice famosa dell'Ecuador, Olga Fisch, casualmente vide uno di questi tamburi e se ne innamorò. Lo compró e lo espose in una delle sue mostre. Il tamburo ebbe un successo incredibile così che Olga decise di esporne sempre di più. E a quel punto la pittrice capí che era arrivato il momento di passare ai quadri e suggerì a Julio Toaquiza di iniziare a dipingere per lavoro.
Ora alcuni suoi quadri costano più di 5000 dollari.
Ma la storia non finisce qui. Quello che è più incredibile e stupefacente è che ora nel paese di Tigua, dove la popolazione assieme allo spagnolo parla tutta anche il quichua, il 70% della popolazione dipinge. Julio Toaquiza infatti non si è limitato a raggiungere il successo per sé stesso ma ha tramandato e insegnato la sua arte a figli, parenti e amici, che a loro volta hanno fatto lo stesso.
Oggi il paese di Tigua è conosciuto in tutto l'Ecuador come il paese dei pittori e sono tantissime le boutique che vendono quadri o altri oggetti dipinti, non solo a Tigua, ma in tutto l'Eduador.
La pittura di Tigua è caratterizzata da assenza di proporzioni, colori forti e vivi che trasmettono sensazioni di gioia ed allegria, e catturano l'osservatore facendolo immergere nelle storie e tradizioni quechua che questi quadri raccontano. Nel quadro si possono vedere gli indigeni che lavorano alle pendici del Quilotoa, il lago nella caldera di un vulcano, e da lì nelle giornate con cielo molto terso si riesce a intravvedere anche il cotopaxi innevato, vulcano di 5897 m. In terra i lama che pascolano e  in cielo la donna Condor, una delle leggende inca più conosciute. Il Condor è una delle tre divinità con simbolo animale: il serpente, il puma e appunto il condor, messaggero spirituale che porta le anime dal mondo terreno al cielo.
La leggenda narra che un giorno il condor si innamorò di una bellissima ragazza e la corteggió a tal punto che la convinse ad andare a vivere con lui e a lasciare la dimensione terrena. E con il passare di giorni, mesi e anni anche lei si trasformò in condor. Ora questa leggenda viene anche usata per spaventare le bambine e indurle a non uscire la notte visto il pericolo di rapimento da parte dei condor.


 

martedì 14 settembre 2021

Bruxelles Offerta Volo


OFFERTA VOLO PER BRUXELLES.

Non permettete che le vacanze finiscano. Staccate ancora un po'. Vi proponiamo la capitale del Belgio, nonché centro nevralgico dell'Unione Europea a partire da 34 euro con Ryanair. Volo diretto da Cagliari con partenza giovedì 16 e rientro martedì 21 settembre. In alternativa sempre diretto a/r da Cagliari dal 23 al 30 settembre a 52 euro.
Da Alghero invece vi proponiamo un weekend da giovedì 23 sera alla domenica 26 a 68 euro.
Per prenotare vi consigliamo Skyscanner

NORMATIVA 
Per l'accesso in Belgio non sono previsti obblighi di tampone o quarantena in arrivo da zone verdi o arancioni secondo la  cartina messa a punto dall'ECDC.  Si può comunque far ingresso da eventuali zone rosse in ambito UE/Schengen(per l'Italia attualmente Basilicata, Calabria, Marche Toscana, Sardegna e Sicilia), se dotati di Green Pass.             
Necessaria inoltre la compilazione del PLF, scaricabile qui.
 
CLIMA
Quanto al clima, le condizioni attuali sono perfette. Sono infatti questi i mesi meno piovosi e con una temperatura che consente di visitare al meglio la città. La temperatura media a settembre va dai 14 di minima ai 21 di massima.

COSA VEDERE - ITINERARIO
Dipende tanto da quanto volete stare in Belgio. Vi consiglio itinerari differenti a seconda dei giorni di permanenza. 
Se partite da Alghero starete tre notti e due giorni, quindi vi consiglierei di concentrarvi solo su Bruxelles. 
Iniziando dalla Grand Place, una delle piazze più belle d'Europa, con il Belfort e le Case delle Corporazioni (piccola curiosità: in passato si pagavano le tasse sulla casa in base alla larghezza della facciata, per cui le case più larghe corrispondono alle corporazioni più ricche), Manneken Pis, statua simbolo della goliardia e irriverenza belga, il quartiere di Saint Gery, il vecchio mercato, la Borsa, Boulevard Anspach, Galeries Saint-Hubert, dove potrete provare i tipici cioccolatini del Belgio (vi consiglio Neuhaus, inventore delle praline, e Marcolini eletto nel 1995 miglior pasticcere al mondo), Mont des Arts e i musei della zona, Place Sainte- Catherine, la cattedrale dei Santi Michele e Gudula, il Palazzo di Giustizia (immenso). 
Perdetevi poi nelle vie del centro per assaggiare le loro famose frites (si, hanno inventato loro le patatine fritte e sono eccezionali, fritte due volte e la seconda volta nello strutto di bue), o se preferite il dolce, le gaufres (waffles), di cui hanno varie tipologie a seconda della tradizione cittadina (Liegi, Bruges, Bruxelles) e tantissimi gusti, e poi le celebri e buonissime birre trappiste (sono 11, quindi dovete mettervi d'impegno per provarle tutte). La più rara e rinomata è la Westvleteren 12. 
Il secondo giorno mi concentrerei sulle attrazioni più distanti dal centro andando di mattina nel Quartiere Europeo, la Commissione, il Parlamento, il Consiglio, e visitando poi il Palazzo Reale. Nel pomeriggio vi consiglierei di vedere l'Atomium (necessario prendere un mezzo), non foss'altro per il panorama che si ammira. Simpatica anche l'Europa in miniatura nei dintorni dell'Atomium. Per l'Atomium il mio consiglio è di pranzare o cenare lì. Due sono i vantaggi: non si paga il biglietto di ingresso (anche se il ristorante non è economico), e si salta la fila. Quindi vi consiglio di prenotare il ristorante e godervi lo spettacolo davanti a un bel piatto di carbonade (spezzatino alla birra), che cucinano molto bene.
Qualora invece partiste da Cagliari, stando quindi dai 5 ai 7 giorni, potreste e dovreste approfittarne per vedere il resto delle Fiandre, Bruges, città dal fascino indescrivibile, con uno dei centri storici medievali meglio preservati in Europa, a testimonianza di un passato di grande importanza come centro commerciale in Europa, e Gent, altra piccola perla del Belgio, seppure con un centro storico più piccolo di Bruges.
Se avete ancora giorni a disposizione, vi consiglierei di visitare Anversa e Liegi, o, se siete amanti della birra, di fare un salto nella zona di Chimay, Pipaix e Westvleteren alla ricerca dei monasteri che producono le birre trappiste. O se invece volete fare un tuffo nel passato, vi consiglio Waterloo e Bastogne, dove avvennero due celebri battaglie.
LOCALI:
A Bruxelles non potete assolutamente perdere il Delirium, locale con più birre al mondo, attualmente più di 3000 tipologie provenienti da oltre 60 Paesi di tutto il mondo. Nel 2004 il locale ha avuto un riconoscimento dal Guinness World Record per la maggior varietà di birre disponibili in commercio, che all'epoca raggiungeva le 2004 tipologie.
Per i pasti, Bruxelles è colma di ristoranti con una o più stelle Michelin, alcuni dei quali propongono menu "low cost" a pranzo. Se volete spendere meno, in città avete l'imbarazzo della scelta. Un consiglio? Evitate la zona della Grand Place, e spostatevi di qualche centinaio di metri cercando tra le viuzze, oppure cercate un ristorante a Place Sainte- Catherine, per poi passare la serata a Saint Gery.

Se avete bisogno di ulteriori informazioni o consigli contattatemi tramite il sito o sull'account Instagram.




















giovedì 9 settembre 2021

LAST MINUTE OFFERTA VIENNA!

 Partenza martedì 14 settembre 

Cagliari  09:35 - Vienna Schwechat 11:35

Ritorno martedì 21 settembre 

Vienna Schwechat 07:10 - Cagliari 09:10

Volo diretto Ryanair a partire da 52 euro

Vi consiglio, come sempre se possibile, di comprare i voli direttamente sul sito della Compagnia Aerea, se trovate che la differenza di prezzo rispetto agli altri siti sia minima. Altra tappa fissa prima di partire in questo periodo è andare sul sito www.viaggiaresicuri.it, per controllare la normativa Covid aggiornata. 


COSA VEDERE

Gli IMPERDIBILI! 


-Hofburg Palace: Palazzo Imperiale, attualmente residenza del Presidente federale austriaco


-Duomo di Santo Stefano, espressione sublime di architettura gotica


-Kunsthistorisches Museum, con una delle Pinacoteche più belle del mondo e tra le mie preferite, oltre ad altre collezioni, come quella egizia ed orientale. Vi consiglio di prendere l'audioguida e perdervi tra le opere di Vermeer, Raffaello, Velasquez, Caravaggio, Rubens, Tiziano, Tintoretto, Rembrandt e, soprattutto, la più vasta raccolta al mondo di opere di Bruegel il Vecchio, esponente fondamentale della scuola fiamminga del 1500, con la sua umanità brulicante ed opere come la Torre di Babele, per citarne solo uno. 

-Prater, parco cittadino nel cuore di Vienna, con prati, viali alberati e caffè

-Castello di Schonbrunn, il più famoso Palazzo imperiale, nonché uno dei più bei complessi barocchi europei... Da non perdere, oltre agli Appartamenti Reali, il Museo delle Carrozze, il grande Parco ed il Tiergarten, giardino zoologico più antico d'Europa. 

-Belvedere, con capolavori di Schiele e l'imperdibile "Bacio" di Klimt. 

-le case visionarie di Hundertwasser, nel quartiere Landstrasse

-una fetta di torta Sacher nel Cafè Sacher


, dove è stata inventata, certamente turistico, ma irrinunciabile! 


giovedì 2 settembre 2021


 ERA ORA!!! NIENTE QUARANTENA PER I PAESI DELL'ELENCO D

Nuova ordinanza viaggi del 28 agosto da parte del Ministero della Salute.

È stata tolta la quarantena al rientro dai Paesi compresi nell'elenco D. Vediamo sotto gli elenchi:
A - San Marino, Città del Vaticano
B - Al momento, nessuno Stato.
C - Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situazioni al di fuori del continente europeo) , Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situazioni al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna ( inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco, Israele.
D – Albania, Arabia Saudita, Armenia, Australia, Azerbaigian, Bosnia ed Erzegovina, Brunei, Canada, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Jordan, Libano, Kosovo, Moldavia, Montenegro, Nuova Zelanda, Qatar, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (compresi Gibilterra, Isola di Man, Isole del Canale, basi britanniche nell'isola di Cipro), Repubblica di Corea, Repubblica di Macedonia del Nord, Serbia, Singapore, Stati Uniti d'America, Ucraina, Taiwan, Regioni Amministrative Speciali di Hong Kong e Macao.
E - Resto del mondo: tutti gli Stati e territori non espressamente indicati in altro elenco.
Paesi soggetti a misure speciali : Brasile, India, Bangladesh e Sri Lanka.
La grande novità riguarda l'elencoD.
Dal 31 Agosto al 25 Ottobre all'ingresso/rientro in Italia, se nei quattordici (14) giorni precedenti si è soggiornato/transitato in un Paese dell'elenco D, è obbligatorio:
- compilare il dPLF (digital Passenger Locator Form)
- esibire il Green pass (è necessario quindi essere vaccinati)
- presentare all'atto dell'imbarco un tampone negativo (molecolare o antigenico) di max 72 ore prima (48 per il Regno Unito).
Ricordatevi però di verificare le restrizioni che lo Stato in cui volete andare prevede per chi proviene dall'Italia.
Non sempre infatti si hanno condizioni di reciprocità. Negli USA ad esempio, lo Stato Italiano autorizza il viaggio anche per turismo, ma gli Stati Uniti non accettano passeggeri che siano stati nei 14 giorni precedenti in un Paese UE.
Il Canada invece pare autorizzi l'ingresso per tutti i vaccinati a partire dal 7 settembre. Quindi organizzatevi e se vi servono consigli, contattateci alla mail viaggidasardegna@gmail.com o sui social.







 FOTO RACCONTO CUBA


"Amo Cuba perchè è un frutto proibito, un paese complesso le cui contraddizioni resteranno incomprensibili anche a chi lo visiterà mille volte. E più di tutto amo la sua musica, la sua cultura, il culto per la storia locale e il fatto che in un dato momento vi esaspera e in quello successivo vi entusiasma" - Brendan Sainsbury


Cuba ha un fascino indescrivibile, pieno di contraddizioni. Ma ogni città, ogni strada e persino ogni abitante sono intrisi della loro cultura e della loro storia. Vivono in grande povertà, ma con una dignità ed una joie de vivre che non ha eguali. Non appena sarà possibile andarci, vi consiglierò un itinerario per poter scoprire la "Reina del Caribe".

























Speciale rubrica Sudamerica - 3- La vendetta degli Usa

  SPECIALE RUBRICA SUDAMERICA LA VENDETTA DEGLI USA Durante la seconda guerra mondiale, e precisamente nel 1941, gli Stati Uniti compreser...